Le scuole aprono le iscrizioni per allunaggio: “ Space Dream e ASTEC for WO(and)MEN and STEM

Potenziare le STEM per gli studenti:

L’immensità dell’universo è sempre davanti ai nostri occhi e chi meglio degli occhi sognanti dei ragazzi potrebbe coglierla? Nella notte si spiega davanti a noi la vastità dello spazio, fatto di giochi di stelle e costellazioni luccicanti. Oggi, oltre a guardarlo con stupore, i ragazzi della scuola primaria e secondaria di primo e di secondo grado, potranno progettare concretamente una fuga, grazie al progetto “Space Dream”. L’iniziativa, alla sua seconda edizione, coinvolge Ctna (Cluster tecnologico nazionale aerospazio) in collaborazione con Treccani Scuola e Sapienza Università di Roma e ha lo scopo di condividere la cultura aerospaziale, nell’ottica di valorizzare sogni e aspirazioni di ragazze e ragazzi. Il percorso, attraverso coinvolgenti risorse didattiche e uno stimolante concorso rivolto a diversi target d’età, permette agli studenti di acquisire sapere sul settore aerospaziale e sognare un futuro professionale nello spazio. Coinvolgimento, creatività e ispirazione sono le tre linee guida che ispirano questo progetto stellare. Ogni docente potrà iscrivere la propria classe gratuitamente fino al 15 maggio 2022. Alla chiusura della manifestazione, una Commissione qualificata si riunirà per valutare gli elaborati ricevuti. Per ciascuna fascia d’età saranno premiate le 2 migliori classi, o i 2 migliori gruppi, con libri, gadget e giochi “spaziali”.  Saranno invitate a presentare il proprio elaborato durante la giornata di premiazione, che si terrà nella seconda settimana di giugno a Roma e che sarà trasmessa in live streaming sulla piattaforma.

Potenziare le STEM per le donne:

Valentina Tereškova è stata la prima astronauta ad approdare oltre il suolo terrestre a soli 26 anni; Sally Ride fu la prima donna statunitense, laureata in fisica a Stanford, che nella sua carriera come astronauta immise in orbita due satelliti; Mae Carol Jemison è stata la prima donna afroamericana a viaggiare nello spazio a bordo dello Space Shuttle Endeavour il 12 settembre 1992; Claudie Haigneré è stata la prima astronauta donna francese; Chiaki Mukai ha partecipato alle missioni STS-65 e STS-95 dello Space Shuttle; Christina Koch nel 2019 ha superato il record mondiale di permanenza nello spazio per una donna; Sunita Williams che nel 2020 è assegnata al primo volo operativo della CST-100 Starliner previsto per fine 202; Samantha Cristoforetti è la prima donna italiana negli equipaggi dell’Agenzia Spaziale Europea che ha conseguito il record europeo femminile di permanenza nello spazio in un singolo volo con la missione ISS del 2014-2015. Donne eclettiche e forti che hanno dato prova di come negli ultimi trent’anni la presenza femminile alle missioni spaziali sia aumentata in un settore di quasi esclusivo dominio maschile: dal 1937 sono 67 le donne che sono approdate fuori il suolo terrestre, contro i 477 uomini.  

Tuttavia, oltre all’esplorazione fisica dello spazio, vi è anche quella più teorica e ingegneristica spesso non nominata: l’ingegneria aereospaziale. In Italia, appannaggio dei Politecnici, negli ultimi quattro anni ha riscontrato un vero e proprio boom di iscrizioni: si passa da una media di  100 studenti ai 300 (Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Politecnico di Pisa, 2022). Nei dati però riassuntivi delle università non è analizzata la percentuale di iscrizione di donne o uomini, ma se si segue il trend generale delle materie ingegneristiche si nota una sproporzione immane tra maschi e femmine. In generale, infatti, l’ingegneria aereospaziale fa parte delle materie STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) e i suoi dati lavorativi per le donne non sono incoraggianti: solo il 12,6% delle studentesse sceglie un percorso scolastico legato alle materie scientifiche; solo il 6,4% lavora nell’ICT, le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione; solo il 13,3% lavora nei settori legati all’ingegneria (World Economic forum, consultato il 31/03/2022). Le attività di valorizzazione dell’area aereospaziale in ambito scolastico possono essere una valida opzione di risoluzione del “gender gap” presente. Ne è un chiaro esempio Marialisa Pischedda, ingegnere aereospaziale, con il suo progetto ASTEC, Centro di Educazione alle Tecnologie AeroSpaziali, che promuove la conoscenza, la divulgazione, l’educazione e la formazione delle tecnologie e dell’ingegneria impiegate in ambito aerospaziale. ASTEC è un’associazione che gestisce progetti con le scuole, organizza e coordina webinar orientativi alle STEM e lancia challenge per studenti, sempre a tema aerospazio”. “Polvere di STEM… for girls”  è una delle proposte più innovative: una challenge per giovanissime studentesse delle scuola secondaria di II grado che possono proporre contributo personale e originali su un loro sogno  o ambizione in ambito STEM oppure narrare della donna STEM in ambito aerospaziale, fonte di ammirazione e di ispirazione per il loro futuro. L’inoltro dei contributi sarà valido fino al 8/04/2022. I primi 3 contributi classificati vincono il corso laboratoriale DRONE-LAB 32 ORE, propedeutico per il potenziamento delle abilità STEM, fruibile entro il 31/12/2022.

I progetti “Space-dream” e “ Polvere di STEM… for girls” stimolano i ragazzi e le ragazze a guardare le stelle, cominciando a scoprire i propri talenti, imparare a superare i propri limiti e a realizzare i propri sogni.

Potenziare le STEM per Prometheus:

Il progetto Prometheus si inserisce a pieno titolo nella valorizzazione delle materia STEM. Infatti, ha assunto un ruolo particolarmente cruciale nell’istruzione e nell’informazione degli studenti a rischio di dispersione scolastica, focalizzandosi proprio sulle materie STEM, permettendo un approccio tecnologico, innovativo e inclusivo. Lo strumento più utile e funzionale è l’utilizzo della realtà virtuale attraverso dei visori: essa permette di creare uno spazio di condivisione tridimensionalmente stellare tra studenti e insegnanti. Attraverso specifiche piattaforme, come Altspace VR e Cospaces edu, avranno la possibilità di inserire la realtà virtuale nella propria pratica di insegnamento, approfondendo in particolar modo e in modo alternativo il mondo delle STEM. AltspaceVR contiene infinite opportunità per creare o partecipare a una serie apparentemente infinita di eventi virtuali: concerti dal vivo, conferenze, spettacoli comici, festival, tech-talk, collaborazioni a distanza e grazie alla possibilità di creare avatar espressivi gli studenti si sentiranno realmente coinvolti. Tra le varie tech-talk si potrebbero organizzare incontri con vari specialisti dell’ambito aereospaziale oppure creare ambienti virtuali in grado di emulare shuttle o stazioni aereospaziali visibili dagli avatar degli studenti. 

 

Con Cospaces edu, invece, gli insegnanti potranno usufruire di ambienti virtuali, già creati o crearne uno ad hoc, per fare esplorare concretamente agli studenti il mondo delle STEM: potranno esplorare virtualmente di che cosa si occupa un ingegnere aereospaziale oppure quale è la vita di uno astronauta. 

Prometheus è un progetto unico nel suo genere che riesce ad avvicinare alle tematiche tecnologiche e scientifiche affinché abbiano un impatto sul presente e sul futuro degli studenti.

Sitografia: 

Altspace VR: https://altvr.com/

ASTEC: https://www.astecenter.it/

Cospaces edu: https://cospaces.io/edu/

Space Dream: https://www.ctna-spacedream.it/

Università di Pisa: http://aerospace.ing.unipi.it/normativa-e-qualita/statistiche/

Università di Milano: https://didattica.polito.it/laurea/ingegneria_aerospaziale/it/presentazione

Università di Torino: https://opendays2022.polito.it/it/corsi/lauree/meccanica-aerospaziale/ingegneria-aerospaziale

World Economic Forum: https://intelligence.weforum.org/, consultato il 31/03/2022.

 

Francesca Borghesi