STEM E GIOVANI DONNE: PROMETHEUS DALLA PARTE DEL PROGRESSO

Oggi, 11 febbraio è la Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza, riconosciuta dall’ONU, in onore di tutte quelle donne che si impegnano attivamente nell’ambito delle STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics). Il nostro Paese ha la grande opportunità di onorare diverse donne che hanno lasciato il segno nel mondo della scienza, a partire da Rita Levi Montalcini, scienziata, neurologa e senatrice a vita, Premio Nobel per la medicina. Ilaria Capua, virologa italiana i cui contributi scientifici hanno permesso di rendere pubblica la sequenza genica del virus dell’aviaria e ancora Samantha Cristoforetti, ingegnere, aviatrice e astronauta che registra il record europeo di permanenza nello spazio, prima donna italiana dell’Agenzia Spaziale Europea a salire a bordo della Stazione Internazionale Spaziale.

Queste sono solo alcune delle eccellenze, tutte al femminile, che si possono ricordare ma, nonostante ciò, bisogna anche far luce su un lato oscuro che il nostro Paese riserva. Le STEM sono il fulcro di un gender gapvisibile che merita di essere colmato poiché percepibile nella quotidianità, nelle scelte formative delle giovani donne, nelle richieste provenienti dal mercato del lavoro.

 

Stem e Gender Gap: parlano i dati

Come mostra l’Indagine di AlmaLaurea sul Profilo dei Laureati 2020, negli anni Novanta si è registrato un grande progresso, il numero delle laureate in Italia ha raggiunto quello degli uomini, riuscendo anche a superarlo nel 2020, in cui si è registrata una prevalenza femminile del 58,7% sul totale. Approfondendo questa prospettiva, si può però affermare che, le donne rappresentano meno di un terzo degli studenti che intraprendono un percorso di studi in un ambito STEM. Questa evidente caratterizzazione di genere è visibile non solo in ambito universitario ma anche in merito alla scelta della scuola superiore di secondo grado. È stato infatti visto che su 100 immatricolate nell’ a.a. 2020/2021, solo 42 hanno conseguito un diploma in materie STEM.

Secondo un’indagine condotta da Microsoft (2017), che ha coinvolto 12 Paesi tra cui l’Italia, nelle ragazze vi è un picco di interesse e attrazione nelle materie STEM in un’età compresa tra 11 e 12 anni a cui segue un calo tra i 15 e i 16 anni. Un secondo rilevante aspetto riguarda il modo in cui la scuola sostiene questa causa, l’indagine sembra far luce sull’ importanza riconosciuta ai docenti che “abitano” le scuole dei Paesi in questione. Alle giovani ragazze che hanno preso parte allo studio è stato chiesto di valutare quanto vedano nei loro docenti figure supportive e coinvolgenti in relazione alle STEM. L’Italia inaspettatamente occupa il terzo posto assieme all’Irlanda, entrambe precedute da UK al secondo posto e Russia al primo. Questi risultati aprono la strada ad una grande possibilità di empowerment femminile in relazione alle STEM a partire dalla formazione scolastica.

 

La posizione strategica di Prometheus

Il progetto Prometheus ha da anni assunto un ruolo particolarmente cruciale nell’istruzione e nell’informazione degli studenti a rischio di dispersione scolastica, focalizzandosi proprio sulle materie STEM, permettendo un approccio graduale, tecnologico e innovativo. Durante quest’ultimo anno l’accento è posto ancora di più sull’utilizzo di tecnologie innovative per favorire l’apprendimento di tali materie. I benefici di questo percorso assumono una duplice forma, se da una parte vedono come target di riferimento studenti e studentesse che hanno la possibilità di utilizzare e sperimentare la realtà virtuale durante la loro esperienza scolastica, dall’altra si mira anche ad una formazione mirata alla docenza, in gran parte femminile, che avrà l’opportunità di inserire la realtà virtuale nella propria pratica di insegnamento, arricchendo al contempo le personali competenze tecniche. Ai docenti e agli studenti sono riservate esperienze dirette con la realtà virtuale, ai primi è infatti proposto l’utilizzo di un visore per vivere un’esperienza di profonda meraviglia e assieme ai loro alunni saranno formati sull’utilizzo di CoSpaces Edu, una piattaforma in realtà virtuale che permette di approfondire in modo alternativo e divertente il mondo delle STEM. Per raggiungere il suo intento nonché l’avvicinamento alle materie STEM passando dalla sperimentazione della profonda meraviglia, Prometheus si avvale di un altro strumento: il teatro. Professionisti del settore come attori e registi che hanno aderito al progetto, mettono a disposizione tutte le loro competenze e conoscenze, col fine di trattare argomenti che hanno avuto un forte impatto scientifico. Durante questi momenti è richiesto un elevato coinvolgimento dei docenti che saranno formati per permettere un proseguo di tali attività anche al termine del progetto e una partecipazione attiva degli studenti che avranno l’opportunità di interfacciarsi ad argomenti che tipicamente appaiono ostici e complessi, in modo alternativo, tramite l’utilizzo di nuovi strumenti.

Prometheus adotta quindi una posizione strategica, rispondendo anche all’esigenza di colmare questo divario di genere, cercando di fungere da base per l’interesse e il coinvolgimento delle studentesse nelle materie STEM. Potenziando le abilità e le competenze tipiche di una generazione che ha condotto fin da subito i primi passi nel mondo della tecnologia e aiutandola ad orientarsi anche nelle scelte future.

Laura Cappello

 

 

Bibliografia

Microsoft Corporation (2017). Why Europe’s girls aren’t studying STEM. Microsoft Philanthropies. https://news.microsoft.com/uploads/2017/03/ms_stem_whitepaper.pdf

AlmaLaurea (2021). XXIII Indagine (2021) – Profilo dei Laureati 2020. Rapporto 2021. https://www.almalaurea.it/sites/almalaurea.it/files/docs/universita/profilo/profilo2021/almalaurea_profilo_rapporto2021.pdf